Come ho già anticipato di recente si è discusso all'interno della FIGS e si è deciso per un'applicazione rigida della regola relativa ai lemmi invariabili. Il problema si pone quando una variante di un lemma inv. si presenta come in apparenza declinabile. Esempio classico:
virtù o †vertù, †vertude, †vertute, †virtude, †virtute
[vc. dotta, lat. virtūte(m), ‘forza, valore’, da vĭr, genit. vĭri ‘uomo’ (V. †viro) ☼ av. 1243]
s. f. inv. Disposizione morale che induce l'uomo a perseguire il bene e a praticarlo costantemente, tanto nell'ambito della sua vita privata che di quella pubblica: insegnare la virtù; virtù civile; dimostrare la propria virtù; qui la virtù è bandita, perseguitata.
Sebbene vertudi sia più che plausibile si è deciso di prendere alla lettera la dicitura inv. E' anche vero che la presenza di lemmi come il seguente:
†amistà o †amistade, †amistate, †mistà
[provenz. amistat, dal lat. parl. *amicitāte(m) (amicĭtiam) ☼ av. 1243]
s. f. 1 (lett.) Amicizia, familiarità: santissima cosa adunque è l'amistà (G. BOCCACCIO).
2 Alleanza | (spec. al pl.) Alleato, confederato.
Sembrerebbero indicare che lo zingarelli distingue caso per caso.
Sto quindi per inviare a GioRock una lista (ancora non completissima) di lemmi da spostare nella supplementare